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PEER TO PEER: L’EDUCAZIONE TRA PARI

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L’educazione tra pari, detta anche peer education, è un metodo formativo basato sullo scambio di conoscenze tra studenti della stessa età, che può apportare grandi benefici sia all’apprendimento che alla crescita personale. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

Indice

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Che cos’è la peer education?

La peer education è una forma di apprendimento scolastico che si basa sull’interazione tra gli studenti allo scopo di favorire la condivisione di conoscenze tra ragazzi della stessa età.

La creazione di un contesto tra pari favorisce il dialogo e il confronto e offre una valida alternativa alla tradizionale lezione frontale.

Ciò aiuta gli studenti a sentirsi parte di un gruppo e a relazionarsi con gli altri. 

Questo tipo di apprendimento modifica profondamente il ruolo dell’insegnante, trasformandolo in un mediatore che facilita l’apprendimento.

In questo modo i contenuti didattici non arrivano dall’”alto della cattedra” ma vengono estrapolati dal gruppo stesso e per questo appaiono semplificati e accessibili.

Dove e quando nasce la Peer education?

I primi tentativi di Peer Education risalgono alla fine del 1800 in Inghilterra, quando due studiosi, Lancaster e Bell, hanno tentato di rimediare al problema del sovraffollamento delle classi. 

In Italia, invece, numerosi docenti della scuola Montessori utilizzavano la peer education già all’inizio del 1900.


Gli insegnanti notarono che gli studenti erano in grado di lavorare bene anche da soli, purché sostenuti da materiali e argomenti preparati ad hoc e all’interno di un ambiente sereno.

In quest’ottica, la peer education è diventata uno strumento fondamentale per scoprire le difficoltà di apprendimento del singolo e per stimolare una sana competizione all’interno del gruppo.

Come funziona la Peer education?

Per prima cosa è necessario individuare studenti motivati a ricoprire il ruolo di tutor, poi occorre organizzare dei workshop, dei laboratori o lezioni di approfondimento su un tema che si vuole approfondire.

In secondo luogo, i peer teacher dovranno programmare e condurre delle lezioni per il resto della classe, attraverso alcuni strumenti volti a favorire la collaborazione e la partecipazione, come le discussioni guidate, i giochi interattivi, etc..

Infine il gruppo dovrà essere seguito dai docenti per assicurarsi che le attività di peer tutoring siano appropriate rispetto all’argomento trattato.

In questo modo sarà possibile fornire agli studenti un ambiente di apprendimento efficace.

I vantaggi della Peer education in classe

I vantaggi della metodologia peer to peer sono innumerevoli: permette agli studenti di apprendere abilità di leadership, problem solving e team building

L’educazione tra pari incoraggia lo scambio di informazioni e abilità tra studenti.

Un altro dei punti di forza della Peer Learning è quello di fare affidamento sulla comunicazione paritaria, che permette di utilizzare un linguaggio comprensibile a tutti i destinatari. 

I vantaggi di questo tipo di didattica si possono riassumere nei seguenti punti:

  • migliora l’autostima degli studenti, migliorando le loro abilità relazionali e di comunicazione e che si sentono messi alla prova su argomenti che conoscono bene e sul quale hanno il tempo di prepararsi e acquisire le competenze adeguate.
  • permette di apprendere i concetti in maniera più pratica, in un ambiente di lavoro in cui i ragazzi si sentono a proprio agio, senza voti o giudizi.
  • migliora le capacità di comunicare e relazionarsi, senza sentire il peso del giudizio dell’insegnante o senza pensare al voto
  • attiva sistemi di collaborazione e fiducia tra pari.

Il ruolo del docente

Il docente dovrà imparare a non essere l’unico dispensatore del sapere per i propri discenti, rimanendo in disparte e lasciando spazio e tempo agli alunni.

Gli insegnanti devono comunque mantenere un ruolo di supervisori ma, soprattutto, di facilitatori dell’interazione tra i partecipanti.

Spesso la difficoltà dell’insegnante è proprio quella di non avere tempo sufficiente per riconoscere le difficoltà e potenzialità di ogni singolo alunno ma affidando la lezione nelle mani di un ragazzo, quest’ultimo ha la possibilità di esprimersi e di mostrare anche eventuali carenze. 

L’insegnante non ha un ruolo passivo, al contrario, ha il compito di intervenire con la sua professionalità per supportare i bisogni specifici e le difficoltà di apprendimento.

Conclusioni

La Peer education offre un potente strumento per l’apprendimento tra pari, favorisce relazioni solide e promuove l’empowerment individuale e collettivo.

Investire in questa pratica significa investire nel potenziale delle comunità per costruire un futuro più consapevole e inclusivo in cui i ragazzi sono protagonisti attivi.

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