bambino che riempie una mappa concettuale

Come creare una mappa concettuale? 7 consigli pratici

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La mappa concettuale è uno dei principali strumenti compensativi a cui fa riferimento lo studente con Bisogni Educativi Speciali, come DSA o ADHD. Ma come creare una mappa concettuale?

Ecco i nostri 7 consigli da applicare per realizzare mappe concettuali da dieci e lode… pronti? Iniziamo!

 

Indice

Mappa concettuale

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Insieme è meglio

Una delle maggiori difficoltà per lo studente con DSA o ADHD può essere la selezione delle informazioni più importanti del testo, quelle attorno a cui costruire la mappa.

Nelle fasi iniziali del tutoraggio e finché si riterrà necessario, è essenziale insegnare allo studente come estrapolare i contenuti, attraverso domande trigger e semplificando le frasi del testo.

 

Organizzare i concetti

Le mappe possono avere varie forme e strutture a seconda dei contenuti del testo, ma la scelta dipende anche da come il singolo studente organizza i concetti: alcuni prediligono uno schema radiale, mentre altri si sentono più a loro agio procedendo con ragionamenti “ad albero”.

Quindi è importante osservare l’inclinazione dello studente, assecondarlo e al tempo stesso guidarlo, suggerendo scelte volte a fare ordine nei pensieri del discente, ma senza imporre la propria visione.

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Parola d’ordine: autonomia!

Se nelle fasi iniziali del tutoraggio è altamente probabile che lo studente necessiti un supporto costante nella stesura della mappa, in seguito il tutor dovrà favorire l’autonomia.

Come?

Gradualmente, per esempio, dopo aver impostato la mappa, si può procedere lasciando dei campi vuoti che lo studente può completare in base all’ordine gerarchico delle informazioni ricavate, finché non sarà in grado di stabilire da solo i contenuti da inserire all’interno della mappa concettuale.

 

Usare il computer

È vero che in molti casi la scrittura manuale aiuta e facilita lo studio perché innesca un primo processo di memorizzazione.

Tuttavia, il più delle volte non è così per i ragazzi con un DSA, che sperimentano la doppia fatica di leggere un testo per costruire la mappa e successivamente dover ricostruire e comprendere la propria grafia.

In questo, la tecnologia ci viene in soccorso: prediligiamo strumenti tecnologici, applicazioni e software su tablet e PC per costruire delle mappe concettuali chiare, che possono essere stampate o fruite direttamente dal supporto.

 

Semplificare, non copiare

“Sì, ma cosa scrivo?”.

Questa è una delle domande che ci sentiamo fare più spesso come tutor.

È comprensibile perché spesso nei libri si leggono molte parole, anche tecniche, e strutture che non si conoscono, e spiegarle richiede tempo e pazienza.

Per questo è facile cedere alla tentazione di copiare intere espressioni e termini complessi, nell’idea di dare una dose di booster al processo.

Consigliamo invece di semplificare il lessico, prediligendo sinonimi e optando per perifrasi e definizioni laddove è necessario.

È un lavoro che può richiedere del tempo inizialmente, ma è importantissimo stimolare e arricchire le competenze lessicali del ragazzo, perché gli permette di orientarsi in autonomia nel discorso, quando dovrà ripetere la mappa.

 

Attenzione ai dettagli!

Per far sì che i concetti si fissino nella mente con accuratezza non basta saper riassumere, ma è anche essenziale curare l’aspetto grafico e visivo della mappa.

Innanzitutto, occhio alla sintassi: prediligere la paratassi, con proposizioni coordinate e brevi e concise, ed evitare di spezzare sono accorgimenti che permettono allo studente di mantenere “il filo del discorso”.

Il font deve essere leggibile per stile e colore e le parole più importanti possono essere evidenziate in grassetto!

 

Al via con la fantasia!

Anche l’occhio vuole la sua parte, ma la chiarezza prima di tutto!

Via libera dunque all’uso delle immagini purché siano concettuali ed esplicative, e non a scopo puramente decorativo.

Anche il colore e i font, meglio se senza grazie, devono essere valutati in quest’ottica.

Sono quindi da evitare colori troppo sgargianti, ma soprattutto è importante dare una sistematicità all’uso del colore e dei font.

Per esempio, si può decidere di segnalare in rosso i nuclei tematici, oppure di evidenziare in un font diverso le parole nuove o i tecnicismi, a seconda del gusto personale dello studente, purché si adotti la stessa ratio per ogni mappa concettuale.

 

Conclusione

Insomma, abbiamo visto quali sono gli approcci, i trucchi del mestiere e gli accorgimenti che concorrono a rendere la tua mappa un prodotto perfetto di supporto per i nostri ragazzi con BES.

Se vuoi approfondire, clicca qui per conoscere quali possono essere gli strumenti utili per incrementare l’apprendimento e la didattica in classe e a casa.

Non ti resta altro che iniziare!

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