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Cos’è la Didattica Inclusiva?
La didattica inclusiva nasce con uno scopo ben preciso: creare condizioni di studio ottimali per studenti con necessità pedagogiche particolari o alunni affetti da disabilità. Tuttavia, col tempo, la didattica inclusiva è stata estesa a tutti gli studenti, poiché, basandosi sul concetto che ognuno ha un proprio stile di apprendimento, essa contribuisce a far emergere le potenzialità di ciascuno.
Perciò, possiamo dire che la didattica inclusiva è la didattica di tutti, e serve per ottimizzare e valorizzare il potenziale di ciascuno studente. Essa muove dall’integrazione degli studenti per poi arrivare alla loro inclusione, superando le rigidità metodologiche.
Gli obiettivi della Didattica Inclusiva
Ideando e mettendo in atto pratiche inclusive nei confronti di tutti gli allievi, con strategie e percorsi personalizzati, non solo persegue l’obiettivo di appianare difficoltà e far emergere le potenzialità personali, ma mira anche alla prevenzione e al recupero della dispersione scolastica, problema oggigiorno molto avvertito nel nostro sistema scolastico.
Strategie e Metodologie
La metodologia attraverso cui opera la didattica inclusiva è semplice, e prevede:
- La conoscenza degli strumenti e dei materiali da utilizzare nel contesto didattico;
- La pianificazione di strategie mirate da applicare a ciascun apprendente;
- L’individuazione dei contenuti da trasferire agli studenti.
I princìpi della Didattica Inclusiva
Sono quattro i principi fondamentali alla base di questa metodologia:
- Collaborazione: è prevista la compartecipazione di tutti i soggetti coinvolti nel processo di apprendimento;
- Progettazione: del materiale e dei contenuti. Questi devono essere pianificati sulla base delle caratteristiche individuali degli studenti;
- Efficacia: la metodologia in questione si propone di appianare difficoltà e differenze creando le condizioni ottimali per l’apprendimento;
- Relazione ed emozioni: l’insegnante deve dare importanza anche alla sfera relazionale ed emotiva.
Didattica Tradizionale contro Didattica Inclusiva
La Didattica Tradizionale prevede un ruolo centrale dell’insegnante, e quindi dell’insegnamento, rilegando gli studenti a meri recipienti passivi all’informazione.
La Didattica Inclusiva opera un ribaltamento dei ruoli: l’insegnante assume le forme di una guida, un tutor, e al centro viene posto non l’insegnamento ma l’apprendimento, con le sfumature proprie del discente; per far ciò essa si avvale di molteplici strategie spesso basate sull’incentivazione di nuove modalità di apprendimento, ne citiamo alcuni esempi:
- utilizzo della LIM: lavagna interattiva multimediale;
- l’integrazione di arte e musica;
- Il cooperative learning: metodologia di insegnamento attraverso la quale gli studenti apprendono in piccoli gruppi, aiutandosi a vicenda;
- l’utilizzo di strumenti tecnologici.
Conclusioni
Al giorno d’oggi, con gli strumenti a disposizione e con la conoscenza delle molteplici strategie didattiche, e in un contesto variegato come quello delle nostre scuole, la didattica inclusiva appare imprescindibile per mirare a un apprendimento ottimale volto alla valorizzazione dei singoli studenti e all’appianamento delle difficoltà che questi incontrano nel percorso scolastico.
Per dirla con le parole di Albert Einstein: “se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, quello si crederà sempre stupido” e noi non vogliamo che gli studenti si percepiscano inadeguati, quando, il più delle volte, ad essere inadeguate sono le strategie utilizzate.
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