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PDP – Cos’è un Piano Didattico Personalizzato? Esempi scaricabili

  • DSA e ADHD

Cos’è un Piano Didattico Personalizzato? A chi serve un PDP e come faccio a richiederlo? Scoprilo in questa guida e scarica degli esempi di PDP per studenti DSA e BES.

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Cosa significa PDP?

P.D.P. significa Piano Didattico Personalizzato ed è un documento ufficiale con cui la scuola redige un piano formativo individuale (appunto, personalizzato) per alunni con esigenze didattiche particolari (temporanee o permanenti) per motivi fisici, biologici, psicologici, fisiologici o sociali.

All’interno del PDP vengono stabiliti i modi e gli strumenti con cui si intende assicurare allo studente un percorso formativo strutturato e inclusivo.

 

PDP e PEI

Seppur Piano Didattico Personalizzato e Piano Educativo Individuale (P.E.I.) nascano dall’esigenza comune di garantire una didattica adeguata al singolo studente, hanno modalità e finalità diverse

IL PEI:

    • è un documento che tiene conto della condizione di disabilità ai fini dell’inclusione scolastica;
    • è elaborato dal GLO (Gruppo di lavoro operativo), formato dal Team docenti, gli insegnanti di sostegno e presieduto dal dirigente scolastico. Questo redige il PEI con il personale sanitario. Possono partecipare i genitori e tutte le figure professionali specifiche interne ed esterne all’istituzione scolastiche che interagiscono con la classe e/o l’alunno;
    • non tiene in considerazione esclusivamente l’inclusione didattica e di apprendimento, ma anche quella educativa, comprende quindi la socializzazione e il benessere dell’allievo nel contesto scuola;
    • Entro il 30 di giugno si redige il PEI provvisorio mentre per quello definitivo la scadenza è il 31 ottobre. Periodicamente vengono svolte verifiche e valutazioni per accertare il raggiungimento degli obiettivi e compiere eventuali revisioni.

 

IL PDP:

    • tiene conto di Disturbi Evolutivi Specifici e Svantaggi (economici, linguistici e/o sociali);
    • è uno strumento utile per il percorso didattico e di apprendimento;
    • viene redatto entro la fine del primo trimestre, anche se può essere presentato in seguito, nel caso di inserimento scolastico tardivo (cambio classe/scuola/nuova diagnosi). Come per il PEI, viene sottoposto a verifiche e valutazioni e può essere modificato in corso o alla fine dell’anno scolastico.

 

Quando serve un Piano Didattico Personalizzato?

Se fino al 2012 il PDP veniva predisposto solo in presenza di disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), con la Direttiva del 27 dicembre 2012 la sua applicazione si estende a tutti gli studenti con bisogni educativi speciali (BES).

Il PDP DEVE essere redatto dal corpo docenti nei in cui siano presenti degli alunni con Disturbi Evolutivi Specifici (legge 170/2010)

    • Disturbi Specifici dell’apprendimento (DSA):
      • Dislessia;
      • Disortografia;
      • Disgrafia;
      • Disortografia.
    • Funzionamento cognitivo limite;
    • Disturbo della coordinazione motoria;
    • Disturbo dell’apprendimento non verbale;
    • Disturbo da Deficit dell’Attenzione/Iperattività (ADHD);
    • Deficit del linguaggio;
      • Disturbo Specifico del linguaggio;
      • Disturbo fonetico e fonologico;
      • Disturbo della fluenza;
      • Disturbo della comunicazione sociale.

 

Mentre PUÒ essere compilato a discrezione del corpo docenti per altri bisogni educativi speciali, come nel caso di (Direttiva del 27/12/12):

    • Alunni con svantaggio:
      • Socio-linguistico;
      • Socio-culturale;
      • Socio-economico.
    • Situazioni di difficoltà:
      • affettive e sociali;
      • di apprendimento;
      • linguistiche e comportamentali.

 

Chi redige un PDP?

Il PDP viene predisposto dal Consiglio di Classe, composto dal Dirigente Scolastico e dai docenti di ogni classe, oppure dal Team Docenti e firmato dai genitori.

Prima della stesura, il corpo docenti può interfacciarsi con figure professionali specializzate esterne all’istituto che interagiscono con l’alunno, al fine di avere una visione chiara dei suoi dei bisogni e necessità.

 

Quali altre figure esterne possono aiutare nella stesura?

In un’ottica di cooperazione e presa in carico globale dello studente, il corpo docenti può collaborare con altre figure professionali che seguono, sostengono e conoscono le difficoltà dello studente, ad esempio:

    • insegnanti di sostegno;
    • psicoterapeuti;
    • logopedisti;
    • tutor didattici;
    • tutte le altre figure che fanno parte del GLI d’Istituto (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione).

 

Sempre più diffusa è la figura del “Referente BES” e del GLI all’interno della scuola. Figure professionali con il compito di assicurare la coordinazione e comunicazione tra famiglia, scuola, professionisti e servizi sanitari.

 

Il PDP va redatto entro il 30 novembre, perché?

Nelle Linee guida del 2011 del Miur è indicato il primo trimestre come “scadenza” per la presentazione del PDP.

Seppur non venga specificata esplicitamente la ragione, questo termine serve a:

    • Dare tempo e modo alle famiglie di presentare certificazioni alla scuola, dati i lunghi tempi di attesa nelle ASL;
    • Dare tempo al corpo docenti di conoscere, osservare e analizzare lo studente al fine di individuare il principale metodo di apprendimento, punti di forza, lacune e difficoltà;
    • Coordinarsi con gli altri docenti e creare un quadro completo per tutti i profili BES nella classe;
    • Evitare di procrastinare la stesura di un documento fondamentale per la formazione dell’alunno.

 

Di cosa si tiene conto nella redazione di un PDP

Il PDP nasce dopo un’attenta osservazione delle abitudini e capacità dello studente da parte del corpo docenti e/o della famiglia.

Si può valutare la stesura del piano personalizzato, in assenza di certificazione di un disturbo, al manifestarsi di atipicità nell’apprendimento rispetto:

    • l’età anagrafica;
    • al contesto di classe o familiare dello studente.

 

Prima della stesura di un PDP i docenti devono considerare:

    • prestazioni atipiche, difficoltà, capacità e potenzialità dell’alunno;
    •  i suoi stili cognitivi e di apprendimento;
    • il contesto familiare, economico e sociale;
    • la storia clinica pregressa, la presenza di disturbi e le tipologie di disturbo rilevato.

 

Cosa contiene un PDP?

Gli elementi che DEVE contenere un buon PDP sono:

    • i dati Anagrafici e dati generali dello studente;
    • l’indicazione della tipologia del Disturbo o della Situazione di Svantaggio/Difficoltà;
      • accompagnata dalla diagnosi e dalla certificazione, se necessaria;
      • con livello di lingua secondo, il QCER (nel caso di svantaggio linguistico);
    • un quadro sul funzionamento delle abilità dello studente;
    • le caratteristiche del processo di apprendimento;
    • l’identificazione degli obiettivi da raggiungere;
    • le attività didattiche personalizzate, ossia l’insieme di strategie e metodi di insegnamento specifici per il singolo individuo;
    • La definizione degli strumenti compensativi;
    • la definizione delle misure dispensative;
    • le forme di verifica e valutazione personalizzata, ossia il modo in cui si intende verificare e valutare in corsa l’andamento dello studente, ad esempio con:
      • verifiche programmate;
      • predilezione di verifiche orali a quelle scritte;
      • prove informatizzate;
      • tempi più lunghi per l’esecuzione dei test.
    • Il rapporto con la famiglia, e l’indicazione degli aspetti che questa dovrà impegnarsi a rispettare:
      • L’assegnazione compiti a casa;
      • la quantità dei compiti assegnati;
      • le modalità di svolgimento.

 

Elementi per un PDP efficace

Per essere efficace, un PDP deve tenere in considerazione il quadro completo della condizione dello studente. Questo deriva da un’attenta analisi e osservazione svolta in collaborazione con più figure professionali che individuano le caratteristiche utili allo sviluppo didattico del singolo.

“Come apprende lo studente? Quanto è attento in classe? Lavora meglio da solo o in gruppo? Il suo stile di apprendimento è più visivo o verbale? Manifesta le sue emozioni? In che modo? Riesce a rispondere a domande aperte? Ha bisogno di un supporto, come le mappe concettuali? O preferisce dei riassunti? Come se la cava nello scritto? E nelle verifiche orali?”

Tutte queste e molte altre domande stanno alla base di una buona osservazione.

Quali sono dunque gli elementi di cui tenere conto per la stesura di un PDP efficace?

  • Obiettivi chiari: all’interno del PDP è importante, quindi, avere un’idea chiara del profilo di studente interessato, delle sue capacità, passioni, difficoltà e potenzialità; tutto questo per definire obiettivi:
    • chiari e coerenti;
    • raggiungibili;
    • verifica.

 

  • Identificare i mezzi: è fondamentale indicare come verranno raggiunti questi obiettivi. Principalmente si fa riferimento a:
    • strumenti compensativi, cioè strategie, tecnologie o strumenti didattici che facilitano o sostituiscono la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria come mappe, tabelle, sintesi vocale, programmi di videoscrittura e calcolatrice;
    • misure dispensative, cioè interventi che consentono all’alunno di NON svolgere determinate attività o prestazioni difficoltose o che non migliorano l’apprendimento, ad esempio la lettura ad alta voce, tempi più lunghi per le valutazioni, interrogazioni orali piuttosto che verifiche scritte e così via.

 

  • Modi di verifica: è necessario indicare chiaramente come verranno valutate le diverse discipline e accertarsi sempre di seguire le linee guida delineate. Esempi di verifica sono:
    • valutazioni scalari, ossia con esercizi che vanno dai più guidati ai più liberi e complessi;
    • valutazione individuale o di gruppo;
    • valutazioni grafiche o pratiche;
    • valutazioni aperte o elaborati;
    • valutazioni strutturate o semistrutturate e tanto di più.

Esempio PDP per BES scaricabile

Conclusioni

Il PDP nasce da difficoltà oggettive dello studente, identificate dal corpo docenti, da professionisti esterni o dalla stessa famiglia.

È un documento che protegge lo studente con bisogni educativi speciali di ogni tipo. Assicurando che abbia tutti gli strumenti ed il supporto necessario per una didattica inclusiva efficace.

Ricapitolando:

    • viene redatto dal Corpo docenti e presenziato dal Dirigente Scolastico;
    • contiene una fotografia dei bisogni e delle necessità dello studente;
    • racchiude gli obiettivi di apprendimento e gli strumenti compensativi e le misure dispensative utili al raggiungimento di quegli obiettivi;
    • viene rivisto periodicamente per assicurarsi che sia sempre adeguato in relazione alla reale necessità dell’alunno;
    • NON è una scappatoia per sottrarsi al carico di studio;
    • Ma È uno strumento indispensabile per la didattica inclusiva.

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